Home

Bruno Salvatore Lucisano

 

E’ da buon tempo presente nel campo della poesia dialettale e ha fatto di tutto per diffonderla. Tante le sue opere, come si deduce dalle note bibliografiche.

Il sentimento della vita, di tutto ciò che la mette in movimento o la minaccia, è la linea della poesia di B.S.Lucisano, nella letteratura italiana il vino ha avuto la sua apoteosi con Lorenzo de Medici e Francesco Redi. Ma nella letteratura calabrese, sobria come richiede la società della penuria, il vino scintilla in rarissime pagine. Si annuncia nelle varie di Cassiodoro e, poi, con salto acrobatico, lo si ritrova come un accidente negli scrittori calabresi del novecento. Dal Monitio ai giorno nostri c’è sta un’assoluta carestia. B.S.L. l’ha fatta cessare con conseguenze di primaria e inedita grandezza. La sua è l’unica opera di poesia dialettale calabrese che restituisce il sorriso alla letteratura calabrese, sempre crucciata e dolorosa. Non è facile scrivere un’opera che ha il sorriso a protagonista. Bruno Salvatore Lucisano c’è riuscito, e non è davvero un fuor d’opera collocarlo tra l’eletta schiera dei poeti umoristici, assai pochi e in via d’estinzione.

Pasquino CrupiCommento al poemetto “A di vinu cummeddia

 

Se andate a scorrere i titoli della produzione letteraria di B.S.L., non sfuggirete all’impressione di trovarvi di fronte a un poeta infaticabile. A un poeta, cioè, che ha trasformato l’esercizio di poesia in passione continua, una grande forgia dove i suoi versi, prendono l’ardore del fuoco. Nella raccolta “Jjanda mara”, annunciata con testa libera e indipendente con testa meridionalista dalla quartina iniziale…e dalla quartina finale i cui primi versi sono di assoluta perfezione…La poesia di B.S.L. qui in “Jjanda mara”, è illuminante. Toglie il velame oscuro dalla realtà, che non ha più reticenze e nascondimenti. Mancava alla letteratura dialettale il poeta della luce, che tutto traversa e tutto rivela. Adesso questo poeta, che sa farci pensare e sa farci anche sorridere, l’abbiamo.

Pasquino Crupi – Commento a “Jjanda mara

 

Pagine suggestive, significative, molti suoi versi meritano di essere riletti e rimangono impressi nella memoria. Soltanto il dialetto, “manovrato” con animo di poeta, e in grado di farci sentire la forza di certe immagini, i corrispondenti termini non in dialetto risulterebbero senza vita…

Mi congratulo, sinceramente, in attesa, di un’altra raccolta di poesie, splendida come questa.

Ettore Bruni – Commento a “I sumeri

 

In questa carrellata di ricordi, riflessioni e personaggi della vita quotidiana, c’è posto per tutto e per tutti, né l’accento satirico si arresta, né la memoria si sottrae al gioco della scrittura che rielabora temi e soluzioni classici della scrittura satirica in modo personale e sentito.

Così avviene per la struttura a “contrasto” (due personaggi che discutono fra loro)…riferimenti illustri a Cielo d’Alcamo, a Trilussa al Belli. Si distende in modo assolutamente personale ed unico nei dialoghi fra l’uomo e gli elementi della natura così da rendere la trovata spiazzante e straniante quanto dovrebbe essere una buona satira.

Raul EliaCommento a “Scutagangali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Translate »